Scrivere non c’entra niente col fare soldi, diventare famoso, crearsi occasioni galanti, agganciare una scopata o stringere amicizie. Alla fine è soprattutto un modo per arricchire la vita di coloro che leggeranno i tuoi lavori e arricchire al contempo la propria. Scrivere è tirarsi su, mettersi a posto e stare bene. Darsi felicità, va bene? Darsi felicità.
Stephen King
Qui trovi raccolti alcuni dei miei racconti, sono solo anteprime, ma clicca sul titolo e troverai il testo completo. Oppure clicca qui per leggere un racconto a caso.
- Gocceby Stefano Giolo on 13 Novembre 2019 at 15:45
Era da diverso tempo che si faceva la stessa domanda. Aveva mangiato come al solito qualcosa al volo, non si ricordava neppure cosa a dire il vero, poi era tornato davanti al computer e si era messo di nuovo al lavoro. Non era un periodo semplice, la pressione di Luca, il suo responsabile si stava facendo terribilmente forte. Il fatturato aziendale era in netto calo, l’azienda aveva perso un grosso cliente e per riuscire a far quadrare i conti aveva licenziato tutti i consulenti. Marco si trovava addosso tutto il - Se stai guardando Greta Thunberg stai guardando un ditoby Stefano Giolo on 28 Settembre 2019 at 12:51
In questi giorni si fa un vociare enorme su una ragazzina di sedici anni o giù di lì. Parlano tutti di lei. Chi la osanna come salvatrice del mondo e i dintorni, chi dice che sia controllata dai poteri forti, chi sospetta che ci sia una dietrologia segreta, chi si lamenta che non abbia citato questa o quella nazione perché loro inquinano di più di noi.Di nuovo come ormai tutto in questa società si sta riducendo la situazione ad un tifo. O sei a favore di Greta o sei contro - Incipiente fineby Stefano Giolo on 7 Luglio 2019 at 14:22
Il respiro non si ferma.Sento i polmoni riempirsi e svuotarsi. Riempirsi e svuotarsi. Riempirsi e svuotarsi. Ad un ritmo che non so più controllare.Riempirsi svuotarsi riempirsi svuotarsi riempirsi li sento e ancora e ancora, sbatto i palmi delle mani sul vetro, mi giro. Vetro, vetro, ancora vetro. Sbatto coi pugni mentre dall’alto mi cade addosso acqua fredda ma non importa, perché il gelo è dentro, è solo dentro mentre sento riempirsi svuotarsi riempirsi svuotarsi i polmoni. Riempirsi e svuotarsi.Osservo fiorire un male, un dolore, impotente. Lo osservo fiorire come una - Saliby Stefano Giolo on 23 Ottobre 2018 at 16:56
I sali essenziali de’ gli Animali possono essere in tal guisa preparati e conservati,che un Uomo d’ingegno custodisca nel suo Studio un’intera Arca di Noè,e a suo piacimento possa resuscitare la Forma perfetta d’un animale dalle relative Ceneri.In virtù dell’istesso procedimento un filosofo può,senza macchiarsi di criminale negromanzia,richiamare alla vita uno qualunque dei suoi predecessori,facendolo sorgere da’ sali essenziali e dalla polvere in cui il corpo fu a suo tempo consumato. H.P. Lovecraft -Il caso di Charles Dexter Ward- Non avrei mai pensato a quali risultati la mia ricerca avrebbe - Teletrasportoby Stefano Giolo on 16 Ottobre 2018 at 14:45
“Ma stai scherzando?” mi disse. “Sono quanti anni che tutti usano il teletrasporto? Ti rendi conto che è un mezzo estremamente sicuro? Molto più sicuro delle skycar o dei jet-x. Se guardi le statistiche gli incidenti in teletrasporto sono un infinitesimo anche rispetto a quelli a piedi! Come fai ad avere paura del mezzo più sicuro di trasporto?” Lo diceva ridendo, ridicolizzandomi come se fossi uno scemo.“Non capisci quello che intendo.” risposi “Non è questione di rischio di incidente. So perfettamente che i casi di smembramento sono meno di 10-15, e - Nullaby Stefano Giolo on 27 Agosto 2018 at 14:17
Non c’era nulla. Ma non è facile spiegare cosa significhi il non esserci nulla. Quando tu guardi un cassetto vuoto e dici che dentro non c’è nulla non è vero, c’è l’aria. Ma non è tanto quello, la questione è che comunque c’è il cassetto, un contenitore. Un bicchiere vuoto è comunque un bicchiere, un lago prosciugato è comunque una conca piena di sabbia o pietre, un deserto per quanto vuoto è sempre un deserto. Là invece non c’era nulla. O forse è più corretto dire che c’era nulla. Il - Di me in me, ossia la storia di chi potevamo nascereby Stefano Giolo on 25 Giugno 2018 at 19:47
Ci ho riflettuto molto in questi anni, ogni volta che mi è successo, o che non mi è successo. Ho fatto ricerche, mi sono documentato: schizofrenia hanno detto. Non lo è, per il semplice fatto che è reale, che ricordo dettagli che non potrei ricordare se fosse immaginazione. Dicono che negli anni mi si sia strutturata nella testa tutta una quantità di cose che non ho affrontato e che questo abbia costruito dei ricordi che si possono assimilare a ricordi reali ma che non lo sono, come sogni. Io non - Tracceby Stefano Giolo on 9 Aprile 2018 at 18:40
Gocce rosse. Questo erano e questo sarebbero potute restare. Solamente delle stupide gocce rosse sul selciato di arenaria rosa in una piazza piena di gente. Stupide gocce rosse. Forse avrei potuto continuare a pensare che il mondo fosse un mondo normale, dove le persone sono al sicuro e al massimo ti aspetti di incontrare qualcuno di cattivo umore che ti tratta male per rimuginarci su. Ed invece no. Mi accorsi quasi subito che quelle erano macchie di sangue, piccole ma ravvicinate. Venivano da una parte ed andavano dall’altra. Difficile sapere - Torna da meby Stefano Giolo on 29 Novembre 2017 at 13:13
Aveva sognato ogni giorno di rivederlo, ma non avrebbe mai pensato sarebbe potuto accadere in questo modo. Il suo fratellino se ne era andato ormai da due anni, un anno, sette mesi e ventidue giorni. E tre ore per l’esattezza, o almeno così avevano detto quelli della polizia. I minuti non era dato saperlo perché il corpo era stato trovato troppe ore dopo e la precisione di queste cose diminuisce nel tempo. Lo avevano trovato in un prato, stringeva forte il suo Batman, l’eroe che avrebbe voluto essere ma che - Sogno concentricoby Stefano Giolo on 27 Ottobre 2017 at 19:11
Non avrei dovuto uscire di casa con questa stanchezza addosso, lo so. Ma non posso farci niente se devo andare proprio ora a… dove sto andando. Ho talmente sonno che non ricordo esattamente dove volevo andare. Ma sono qui e… D’un tratto, improvvisamente mi sveglio. Merda stavo addormentandomi alla guida?Il guardrail è pericolosamente vicino al fianco, giro il volante, le ruote fischiano o sto dormendo? Sono nel mio letto che dormo o il sonno alla guida mi sta stordendo? Sembra quasi che il tempo rallenti e tanto vale la lasci andare questa - Oraby Stefano Giolo on 23 Ottobre 2017 at 18:32
Oggi sono andato a correre. È stato strano. Mi sembrano secoli che non andavo a correre al tramonto, forse mi ricorda un po’ quella volta che al tramonto sono andato a camminare con lei, con i capelli del colore del sole, ma da quello sembrano passati millenni. C’era quell’atmosfera di freddo pungente che si contrappone al caldo del mio corpo e di caldo del mio corpo che si contrappone al freddo dentro. Una sensazione strana, mi ricorda di quella volta in cui sono stato investito. Questo lo ricordo come fosse - Il di dentro di meby Stefano Giolo on 10 Settembre 2017 at 13:25
Non è semplice avere un super potere. La parte più difficile è saper controllarlo. Evitare che ti trasformi in un mostro, o che il mostro che hai dentro ti uccida. Il processo è stato lento, lungo, passo a passo fino a svuotare tutto ciò che era rimasto dentro di me. La prima parte a morire è stata l’intestino. Dal basso. Era lì che sentivo la tensione la pressione forte e la costrizione dell’ansia, della paura di perdere qualcuno. Era lì che sentivo il desiderio di amarti per quanto la gente - La bestiaby Stefano Giolo on 22 Agosto 2017 at 18:43
Questo sarà il resoconto fedele di quanto accadde realmente quella notte di tredici anni fa, perché tutto quello che si è detto, le leggende che ne sono nate sulla mia persona non sono più reali di una fiaba per bambini. Non racconterò di quello che già sapete, di come affrontai il mostro e di come lo uccisi se davvero questo è quello che è accaduto, non mi soffermerò su quanto già scritto nei resoconti pubblici che ormai tutti avete letto e riletto, ma solamente su quanto in quei resoconti non - Sono diventato te. Nel tempo.by Stefano Giolo on 3 Agosto 2017 at 19:47
Sono diventato te. Nel tempo. Sono diventato te. Ricordo ancora il primo istante in cui ti ho veduta. Troppo grande ho pensato. Eri grande. Sì. Non avevo idea di quanto, di cosa e in che senso lo fossi. La prima impressione era che tu fossi di età troppo avanzata, troppo grande sì. La seconda era che tu fossi eccessivamente sovrappeso, troppo grande. Mi ci volle poco tempo per capire che dentro ci fosse uno spessore diverso, che non eri come le altre che avevo incontrato, tra giovani si sarebbe detto - La mia prima volta (Il sangue)by Stefano Giolo on 6 Giugno 2017 at 19:51
<- La mia prima volta <- La mia prima volta (La vita) <- La mia prima volta (L’anima) Ricordo la prima volta come se fosse appena accaduta. I suoi capelli erano lunghi fino quasi a metà schiena castano scuro, lisci e morbidi. Tendevano a stare con la riga in mezzo come li aveva tenuti probabilmente per anni ma la sua mano continuava a scompigliarli dandole un movimento fluido e compatto posizionandoli ogni volta in maniera diversa. Ricordo perfettamente il bianco chiaro del suo corpo, la sua pancia piatta ma morbida - La portaby Stefano Giolo on 1 Giugno 2017 at 15:43
Ed è ancora quella porta -maledetta oscura- che chiudo alle mie spalle una volta ancora. Era così semplice oltrepassarla un tempo quando non provavo più sentimento alcuno. Ancora quella porta un tempo introvata passata ancora una volta oltre cui inizia la ricerca in terre desolate. E nuovamente quella porta, mentre ogni volta mi sento più vecchio -sono più vecchio- come si ripetesse da millenni. E dopo la strada, dopo morti e battaglie ancora. Ed è ancora quella porta -maledetta insicura- chiusa mi sbarra la strada per poi aprirsi a fatica - Le domande del vivoby Stefano Giolo on 24 Maggio 2017 at 15:12
Ci sto pensando da un po’. Al togliersi la vita, non specificatamente al togliermi la vita. Ne ho scritto un po’ “Una società incapace di comprendere il suicidio e la droga“, ma non come avrei voluto. Recentemente sembra che il suicidio stia diventando particolarmente mainstream, tra la mezza bufala del Blue Whale, 13 Reasons Why che ne da una visione piuttosto romanzata e meno drammatica ma che potrebbe aiutare molti a capirne almeno parte dei meccanismi, il suicidio di Chris Cornell. Un mito della gente della mia età, uno che almeno - La mia prima volta (L’anima)by Stefano Giolo on 14 Aprile 2017 at 13:34
<- La mia prima volta <- La mia prima volta (La vita) Ricordo la prima volta come se fosse appena accaduta. I suoi capelli erano mossi, castano chiari, ricordo che a far scattare il tutto fu un ricciolo sbarazzino sulla fronte, si staccava dal resto dei capelli per spingersi fiero verso il centro e risalire. Quel ricciolo aveva attratto la mia attenzione, sembrava richiedere tutta la mia attenzione, sembrava volere che la mia attenzione si concentrasse solo su di lui quasi ignorando il resto della figura che lo portava. Avevo - Fuga dal mondo. Parte 3by Stefano Giolo on 7 Aprile 2017 at 21:24
<-Fuga dal mondo. Parte 1 <-Fuga dal mondo. Parte 2 L’uomo gigantesco indossava degli enormi pantaloni di stoffa marroni, a guardare bene era una salopette enorme e marrone. Gli scarponi al bambino sembravano essere due grosse barche piene di terra. Oltre alla salopette il gigante indossava una camicia a scacchi rossa ed aveva una folta barba nera e unta, e dei capelli altrettanto unti. “Cosa ci fai qui?” disse con voce baritonale. Il bambino rimase a guardarlo in silenzio fino a quando il gigante lo prese per un orecchio e - La mia prima volta (La vita)by Stefano Giolo on 30 Marzo 2017 at 12:48
<- La mia prima volta Quando Marco mi fece provare non sembrava nulla di che. Alla fine lo facevano tutti, o almeno lo facevano le persone che io ritenevo le più intelligenti, le più sensibili, quelle di cui preferivo circondarmi. Ero un ragazzo, eravamo tutti ragazzi e sembrava una cosa figa. Provi. Tanto hai tutta la vita davanti, anzi ai tuoi piedi. Perché a quell’età non hai idea di cosa sia la vita ne davanti ne dietro, sai cos’è l’oggi, l’adesso. Il domani tuttalpiù è il tempo che ti separa tra - Chiudere gli occhiby Stefano Giolo on 26 Marzo 2017 at 21:51
L’ho sempre fatto. Quando sono stanco, quando nella testa le cose non mi ci stanno più e devo lasciare che decantino, chiudo gli occhi. Ormai è un riflesso incondizionato che credo di portarmi dietro fino da quando ero un bambino. Non è solo riposare gli occhi si tratta proprio di non farci entrare più dentro le cose, la luce, le persone, i luoghi e lasciare per un po’ che i pensieri e tutte le cose che già ci sono entrate si riposino, un po’ come aspettare a versare in un imbuto - Fuga dal mondo. Parte 2by Stefano Giolo on 22 Marzo 2017 at 22:34
<-Fuga dal mondo. Parte 1 Fu quello il momento in cui sentì il cane. Non lo sentì arrivare, non stava abbaiando. Stava ancora osservando la bambina dall’altra parte della rete, dall’altra parte del giardino, dall’altra parte del mondo, in un altro mondo. Il cane lo sentì sulla caviglia, sentì prima l’alito caldo poi il naso umido che risaliva la gamba sulla stoffa della tuta grigia. Aveva il terrore dei cani e se avesse anche solo immaginato che al di là della rete, al di qua ormai, ce ne fosse stato - La mia prima voltaby Stefano Giolo on 14 Marzo 2017 at 09:33
La prima volta che lo feci non sembrava nulla di che. Alla fine lo facevano tutti, o almeno lo facevano le persone che io ritenevo le più intelligenti, le più sensibili, quelle di cui preferivo circondarmi. Ero un ragazzo, eravamo tutti ragazzi e sembrava una cosa figa. Provi. Tanto hai tutta la vita davanti, anzi ai tuoi piedi. Perché a quell’età non hai idea di cosa sia la vita ne davanti ne dietro, sai cos’è l’oggi, l’adesso. Il domani è tuttalpiù il tempo che ti separa tra l’adesso e un - Fuga dal mondo. Parte 1by Stefano Giolo on 11 Marzo 2017 at 17:18
“E se scaviamo una buca per passarci sotto?” “Ci vuole un sacco di tempo!” “Sì, ma la maestra non ci vede, possiamo farlo tutti i giorni fino a quando si passa!” I due ragazzini avevano otto anni, attorno quasi tutti gli altri stavano correndo o urlando, in molti si erano organizzati per giocare a calcio occupando la gran parte del giardino. Le maestre chiacchieravano tra loro dall’altra parte ed un cespuglio proteggeva la privacy dei due aspiranti fuggitivi. “Forse hai ragione. E se invece ci fosse un buco da qualche - Tra tutti i giorni in cui potevi partireby Stefano Giolo on 9 Febbraio 2017 at 17:44
Tra tutti i giorni in cui potevi partire perché hai pensato proprio il lunedì? (Cit. Carmen Consoli) Mi chiedo se sia stata la tua ironia o il voler iniziare col tuo nuovo lavoro ad inizio settimana, o se tu abbia voluto non rovinarci la domenica che ti era sacra per il riposo. “Si riposa prima di un lungo viaggio” e forse hai fatto così. Ricordo la tua espressione di quando dicevi queste frasi, con quell’aria un po’ stanca ed un po’ severa, come fossero regole che tutti avrebbero dovuto imparare che - Silenzioso desertoby Stefano Giolo on 5 Febbraio 2017 at 17:37
Osservo attorno a me. Sabbia e deserto e null’altro, e silenzio. Nessun uomo ha mai visto il deserto come lo sto vedendo io ora, nessun uomo ha mai vissuto il silenzio come lo sto vivendo io. Ed è pace eternamente immobile. Non c’è vento qui. Non c’è pioggia. Non c’è vita. Questo è il primo momento in cui posso davvero guardarmi attorno senza l’ansia di cosa possa accadere, prima dell’ansia di cosa possa accadere. Ironico che sia anche l’ultimo momento che passerò qui. La prossima volta sarà qualcun’altro al mio - Alex pt2 (Umanità)by Stefano Giolo on 31 Gennaio 2017 at 20:41
(Precedente: Alex pt1) Non puoi capire come gli innesti cibernetici ti cambino fino a quando gli innesti cibernetici non ti hanno cambiato. Non puoi capire fino a che punto tutte quelle stronzate del fatto che ti facciano perdere umanità non siano affatto stronzate. Il primo innesto l’ho fatto quasi per gioco, per moda. Non avevo ancora i miei seguaci all’epoca ma ero entrato nel gruppo da poco. Ognuno di loro aveva la propria caratteristica speciale, che lo rendeva più minaccioso. Gli anni dei tatuaggi, dei piercing o delle creste in testa - Perché vivo?by Stefano Giolo on 27 Gennaio 2017 at 20:46
“Non sei tu il mio problema. Voglio dire, che sì, ci sto male, mi si strappa l’anima ma il mio problema non sei tu.” era seria mentre lo diceva, molto seria. “Piuttosto ho creduto che tu potessi esserne la soluzione. Che tu mi avresti portato via da tutto questo. E non è colpa tua se non l’hai fatto, se le mie aspettative sono state disattese, è stata la mia fuga, il mio usarti come mia fuga.” Mi accorsi solo in quel momento che il cielo plumbeo alle sue spalle sembrava - Il mago di Oz (La porta del paese delle meraviglie – Sequel)by Stefano Giolo on 18 Gennaio 2017 at 23:19
Fu sul tragitto di quella strada, su quei mattoni gialli che affrontai infine il destino che attendevo. Fu quando scoprii il mago dietro al telo, quando dietro al telo scoprii lo specchio che mostrava il mago. Mi scoprii con un cilindro in mano, mi scoprii con una mano nel cilindro, ma non c’era pubblico a cui mostrarlo. Mi scoprii il mago, e il pubblico, e tutto, e nulla. Tirai fuori la mano ma il coniglio era già fuggito. Tirai fuori la mano e trovai un orologio rotto. Il pubblico non - Le sfiorò le maniby Stefano Giolo on 12 Gennaio 2017 at 17:48
Era una serata come un’altra, come mille o come nessuna. Attorno le auto in movimento erano poche, finite le feste la gente era ormai stufa di andare in centro ed era il momento giusto per frequentarlo prima che alla gente tornasse la smania degli acquisti grazie ai saldi. Era in piedi, era ormai il momento di salutare gli amici dopo una serata piacevole seppur breve, s’era parlato di ogni cosa, di forse e di ma e di certo e di altro ed ancora. Una serata come altre. Di fronte a - Immemori battaglie pt6: Da dove proveniva il lampo. Da dove proveniva il tutto.by Stefano Giolo on 3 Dicembre 2016 at 10:41
Da dove proveniva il lampo? Sono sicuro di aver premuto io il grilletto, ho sentito anche il botto. Ma allora perché sono riuscito a vedere così bene il volto dell’uomo dall’altra parte, a vederne l’uniforme? Era identica alla mia. Era identica alla mia. Il buio è tornato e gli occhi abbagliati dal lampo, forse dai lampi mi impedisce di guardare ancora quell’uomo ma sento il fischio di un proiettile nella mia direzione, tra pochi decimi di secondo sentirò il botto provenire dalla direzione di quell’uomo se non mi sto sbagliando - Immemori battaglie pt5: -lampo-by Stefano Giolo on 28 Novembre 2016 at 23:25
Non è lo sparare l’atto principe dell’azione, è solo la conseguenza. Tutto l’insieme dell’atto è soprattutto nella respirazione e nell’attesa. Un susseguirsi di momenti in cui riempi i tuoi polmoni, stabilizzi il corpo e attendi un susseguirsi di istanti che sarebbero quelli sbagliati. Dal puntare al momento in cui premerai il grilletto passano solo pochi secondi di inspirazione, attesa, stabilizzazione della mira. Poi arriva l’istante esatto, subito dopo è troppo tardi. La mano incomincerà a tremare, il peso dell’arma a pesare, il cuore accelererà pompando il sangue e non potrai - Immemori battaglie pt4: Spari?by Stefano Giolo on 21 Novembre 2016 at 17:35
“Puzzi di grappa Baffo.” Nessuna risposta. “Puzzi di grappa, Stronzo mi vuoi dire che hai fatto la sta notte? Sei rimasto a scolarti la bottiglia? Non sembrerebbe, è ancora quasi del tutto piena!” Nessuna risposta. “Hai una bottiglia nascosta da qualche parte?” si stava alterando. “Senti Biondo. Lo sai che non bevo, non troppo almeno.” Baffo sembrava realmente dispiaciuto e altrettanto dispiaciuta parve la risposta di Biondo. “Lo so, qui beviamo tutti, non c’è modo di sopravvivere a questo senza bere ma non mi piace affatto come ti stai comportando, - Immemori battaglie pt3: Lettere e nottiby Stefano Giolo on 19 Novembre 2016 at 23:08
Succede in notti come queste, notti subito prima o subito dopo di una battaglia, notti insonni, che accade. Dovresti pensare a fare un briefing per il giorno successivo o un debriefing del precedente ma non importa. Non ci riusciresti comunque. E forse è la grappa che hai buttato giù per non pensarci o il manto stesso della notte, del silenzio attorno mentre il mondo sembra scomparso e così lontano ma le inibizioni se ne sono andate, resti solo con te stesso e con i demoni che questa guerra avrebbe dovuto - Immemori battaglie pt2: “Quindi? Hai deciso?”by Stefano Giolo on 10 Novembre 2016 at 23:26
“Quindi? Hai deciso?” La persona da cui proveniva la voce lo stava guardando con aria interrogativa dall’altra parte di una scrivania. Lui era immobile, nel suo completo elegante leggermente stropicciato. “Sì, non è stata chiara la mia risposta?” Sembrava stupito del sentire nuovamente chiedere in merito alla decisione, era molto sudato ma apparentemente era come se qualunque fatica avesse fatto fosse relegata al di fuori di quella stanza, in una specie di oblio di cose dimenticate. “Ricordi cosa hai risposto poco fa?” disse la persona dall’altra parte della scrivania. “Certo - Immemori battaglie pt1: La fine.by Stefano Giolo on 26 Ottobre 2016 at 16:52
Sembrava quello il giorno. Dietro di me una vita di scontri, di lotte. Davanti finalmente l’obbiettivo di una vita, di molte vite. Troppe. Lì, in tutta la sua mirabile essenza. Di fronte a me. Ebbi il tempo di fermarmi ad osservarne l’intera figura e ricordare. Non ero in grado di fare l’elenco di tutti gli uomini, gli amici, che avevo lasciato dietro alle spalle. Delle vite perdute nell’obbiettivo comune di raggiungere questo che ora stavo osservando. Ci provai, provai a ricordare i volti ma mi apparivano distorti, con le bocche - Ore sogniby Stefano Giolo on 1 Giugno 2016 at 22:28
L’idea solo che da lì a poche ore, o giorni avrei potuto incontrarne lo sguardo mi tenne sveglio per giorni. Ero consapevole che non sarebbe accaduto niente di diverso dal solito nulla, era il nostro ruolo che ciò accadesse in questo modo. Ma era qualcosa dentro, qualcosa che non avevo scelto. La cosa che faceva sì che incontrassi quello sguardo in un mondo o nell’altro, da una parte o dall’altra del confine onirico. A intervalli regolari. Ed era l’incontrarla di rado a farmi invecchiare in fretta tra una volta e - La torre.by Stefano Giolo on 19 Maggio 2016 at 08:41
Esiste una torre lontana, odiata da tutti, odiata dalla tua genia. Si staglia contro il mondo con sfacciata inutile superiorità. Esiste una torre lontana, visibile da ogni landa di questa terra stanca in cui il mondo è andato avanti. La sorveglia dall’alto, ridendo con i suoi occhi rossi. La sorveglia dall’alto, irridendo con i suoi occhi rossi. Ma io la amo quella torre. Non per ciò che rappresenta ma per ciò che mi rappresenta. Il luogo lontano verso cui guardare e sapere che tu esisti, che sei lì, che lotti, - Lo scorrere del tempoby Stefano Giolo on 9 Maggio 2016 at 10:17
“…e poi comincerà a sentire le palpebre pesanti, sempre più pesanti” “uno” “due” “tre” Un orologio. Un orologio da taschino. Si muove a destra e sinistra, lentamente. Lo vedo accelerare quando scende e rallentare fino a fermarsi qualche istante quando sale. Prima da un lato e poi dall’altro. Troppo lentamente per essere credibile. La lancetta dei secondi non si muove. “quattro” L’orologio è rotto, segna le sette e diciannove. Oscilla. Continua nel suo moto imperturbabile. Lento. Lento e mosso da una catenella in bronzo brunito. Lento. Lento e mosso da - nel tempoby Stefano Giolo on 29 Febbraio 2016 at 18:54
Era mentre osservavo quegli occhi, i tuoi, i suoi, quelli di Lei che sta accadendo, proprio ora mentre osservavo nei tempi antichi la loro luce, e mentre stava accadendo come un fiore la mia corolla si apre, lentamente i petali si stanno schiudendo e lasceranno entrare questa luce che sta scaldando il mio corpo, illuminando l’interno del mio corpo, scaldando quello che era il mio corpo, la mia mente schiusa alle emozioni che non avevo mai incontrato prima. Fu quel giorno che amai l’ansia, che amai il battere forte del - Oraby Stefano Giolo on 21 Febbraio 2016 at 22:50
Non avevo mai compreso fino a quel momento ciò che mi dicevano degli uomini, non avevo mai compreso fino a quel momento ciò che volesse dire umanità. Ero giunto in questo mondo per vie che voi non comprendereste, ero giunto in questo mondo per mezzo di ciò che voi chiamereste dolore, di ciò che voi definireste sofferenza. Non le conosco, non ancora, queste cose, non mi appartengono questi termini. Ero giunto in questo mondo come ognuno giunge al proprio, un istante prima non esistevo, il successivo ero qui con una - Achilleby Stefano Giolo on 17 Ottobre 2015 at 21:55
Fu così che infine scelse di pugnalarsi nell’unico punto in cui il suo corpo era vulnerabile, non lo fece per morire, ne scelse di voler soffrire per punire una propria scelta od errore. Si pugnalò nell’unico punto in cui avrebbe potuto creargli dolore, forse morte, e scelse di farlo accanto ad una persona che conosceva appena, una persona di cui aveva però piena fiducia. “Questo è il più grande dono che possa farti” disse. “Questo è il dono della conoscenza di ciò che sono, il dono della mia stessa esistenza” - Fumoby Stefano Giolo on 15 Ottobre 2015 at 17:49
“Ricorda di quando iniziò ad avere queste fantasie?” Fantasie? “Si, omicidi morti, cose di questo genere” Io non ho di queste fantasie, e soprattutto non vedo perché dovrei averne, al limite ho fatto qualche sogno, poco altro. “Bene, ricorda quando è iniziata questa sua ossessione, questa serie di sogni, questo suo pensare alla morte di donne?” Non credo di esserne ossessionato, nel modo più assoluto, mi capita qualche volta di pensarci, si come può capitare di pensare nuda una bella donna che passa, ma non direi di esserne ossessionato o - Atteseby Stefano Giolo on 6 Ottobre 2015 at 16:52
Cosa ci faccio qui seduto su questa panchina? La ricordavo diversa, ma non la ricordo davvero. Le mie mani sono mani di un vecchio, tremano, mani spoglie e rugose con una fede al dito, le vene ingrossate e le dita ossute, magre con nocche nodose quasi come noci. La panca su cui sono seduto è di metallo verde, credo sarebbe scomoda con i calzoncini da bimbo con tutti quei buchi ma io la ricordo di legno. Era appena stata inaugurata questa stazione dei bus ed io qui aspettavo mano nella - Mathildeby Stefano Giolo on 12 Settembre 2015 at 14:57
La sua infanzia non fu delle più felici, non che le mancassero gli affetti, i giochi, gli amici, non che la sua famiglia fosse particolarmente povera o disattenta, la causa scatenante fu certamente un evento della durata di poco più di quindici minuti, una frazione di questi quindici minuti durata forse non più di dieci. Una visione sola di un solo istante e di nuovo tutto ciò che ci sta attorno dilatato nuovamente in quello che significavano quei quindici minuti ed infine verso tutto il resto della vita a partire - Strettoby Stefano Giolo on 3 Settembre 2015 at 17:22
Mi sento soffocare,nel silenzio.Mentre con occhi enormi mi guardi e non comprendi, occhi vitrei e vuoti, giganteschi come quelli di una bambola mi osservi e non comprendi, sento il tuo calore stringermi, sento il tuo cuore battere lento ma in contro tempo rispetto al mio veloce.Sento le tue dita stringermi e non capisci.Soffoconon respironon c’è spazio per i miei polmoninon c’è spazio per la mia pelle a respirarenon c’è spazio per il mio cuore che batte-vorrebbe battere-veloce.Non c’è spazio.Non capisci.Non capisci che potrei essere il tuo principe che potremmo essere padroni di un regno tutto nostro, - Esplodeby Stefano Giolo on 30 Agosto 2015 at 10:15
Con la schiena inarcata, quasi sdraiato, le spalle appoggiate sulla nuda roccia, la nuca ripiegata indietro ascolto. Ascolto i suoni, ascolto il vento, ascolto le stelle muoversi e voci lontane, lontane.Lontane.Inesistenti forse.Ascolto il mondo ed ascolto il mio corpo e le sue sensazioni, ascolto l’universo entrarmi dentro ed uscire, ascolto l’universo nascere al centro del mio corpo in sensazioni multiforme e al contempo univoche e monolitiche come una e molte e molte ed una irradiarsi dal centro del mio corpo.Apro gli occhi lentamente e al di sopra di me vedo - Fessura nel tempoby Stefano Giolo on 27 Agosto 2015 at 07:40
Sento ancora scorrere le mie dita, due, nella fessura sul tuo corpo, lentamente.Come fosse oggi le sento scivolare dall’alto al basso ripercorrendola tutta mentre stiamo abbracciati. I muscoli della tua schiena né rilassati né contratti, lisci sotto il vestito, sotto quella maglia bianca di lino con sul petto un apertura ricoperta di azzurro quasi come un pizzo e quelle maniche lunghe che scendono con i polsini allargati a strascico e le mie dita a scorrere sulla fessura che i tuoi muscoli sulla schiena lasciano a nascondere la colonna vertebrale. Ho - Avantiby Stefano Giolo on 30 Luglio 2015 at 20:30
Non è necessario siano dodici i gradi,è l’umidità che conta,il vento e l’aria elettrica di ora,sono le sere in cui non c’è davvero freddo ma senti comunque i brividi,che ti verrebbero anche se ti coprissi,che mentre sei fermo a fare benzina o passeggi con un gelato in mano senti gli oggetti tintinnaree ti guardi attorno come dovesse succedere qualcosa,come se dietro le ombre si potessero nascondere altre ombre,le sere in cui ti siedi in macchina e senti un profumo che non può essere lì come se accanto ci fosse stata - Europa 3by Stefano Giolo on 16 Luglio 2015 at 20:40
“Partirà nella notte qui l’han chiamato Europa 3 Nello spazio infinito che fa sentire vicino a dio cercherò il futuro là nasceranno altre città Certo che mi mancherà questa vecchia gente che mi saluta spera solo in me che ho paura da nascondere su una stella nuova per ritrovare quello che qui non c’è” -Timoria- L’immagine della terra come la si rappresentava nelle antiche cartine verdi e azzurre è oramai un ricordo del passato, oggi è ormai arancione e grigio, le calotte artiche sono quasi irrimediabilmente sciolte e se ne - Viscidoby Stefano Giolo on 12 Luglio 2015 at 14:39
Ti osservo da un po’, sei lì, seduto immobile con gli occhi chiusi.È ora di svegliarsi mio amato, è ora di vegliarsi.Scuoto il pavimento.Ti osservo mentre improvvisamente apri gli occhi, lo sguardo allucinato con il quale ti guardi attorno, spaventato attonito incredulo nel buio.Ti osservo.Senti il morbido di quel molle pavimento sotto il tuo corpo.Viscido.Senti le pieghe morbide e tumide su cui sei seduto.Viscido.Ti osservo mentre come cieco abbassi le mani e lo tocchi, ne saggi la consistenza, cerchi di comprenderne il significato mentre la tua mente torna lentamente attiva, - Come una freccia lanciata nel cieloby Stefano Giolo on 12 Luglio 2015 at 14:35
Finalmente ciò che avevo iniziato e nato dagli esercizi di stile recenti e da dell’altro è terminato, ha una sua dignità un suo essere ed è ora per me di lasciarlo andare non tanto alle spalle quanto per la sua strada qualunque essa sia.Verrà a chiamarmi quando sarà ora, a bussarmi alla spalla dicendo “Hei, io sono qui, è il momento”. Come un arciere lancia una freccia in una direzione ma non avrà mai la certezza di dove questa sia arrivata fino a quando non la vedrà piantarsi. Un tributo - Spleen et idéalby Stefano Giolo on 15 Giugno 2015 at 19:30
Tengo chiusi gli occhi ancora un po’, attorno a me il buio filtra tra le palpebre ed il silenzio mi avvolge, lo vivo, me ne lascio pervadere, mi lascio attraversare mentre osservo i tuoi occhi.Capita talvolta osservando troppo un flash, una luce forte, il sole che questo si imprima in qualche modo sulla retina e che chiudendo gli occhi essa appaia ancora impressa come dentro le palpebre, come sospesa a qualche centimetro dagli occhi a seguirti in qualunque direzione osservi. Tutto ciò che vedi non puoi che vederlo attraverso quella palla - Oltre il muroby Stefano Giolo on 30 Maggio 2015 at 10:57
Non ho voglia di svegliarmi, non credo sia ancora il momento, voglio rimanere ancora qui un po’ nel letto a ricordare la serata di ieri.Quando mi sono vestita per lui e……cos’è successo ieri? Perché non riesco a ricordare?Il letto non è affatto morbido, ed è freddo, ed ho un dolore forte al centro del petto.Dove sono?!Attorno a me buio, non sento il ticchettio della sveglia, ma è qui, la tocco ma sono sul pavimento e attorno sento solo la sveglia che non fa rumore e non sento le fughe delle - Oltre il muro del sonnoby Stefano Giolo on 27 Maggio 2015 at 19:12
Quella sera indossavi un vestito nero, un bellissimo vestito nero. Un po’ oscuro forse ma su di te, sulla tua pelle candida, sul tuo corpo non poteva che essere perfetto. Ricordo come fosse oggi i tuoi capelli castano chiari, lisci ma voluminosi scendere fino metà schiena scalati in modo da avere la zona centrale più lunga. Il rosa chiaro della tua pelle spuntare da dietro ai lati dei tuoi capelli dove la maglia finiva con una scollatura larga ma non volgare lasciando immaginare dove la curvatura del tuo collo andava ad attaccarsi al - La porta del paese delle meraviglie – Epilogoby Stefano Giolo on 19 Maggio 2015 at 17:36
Il rumore che la maniglia produsse fu secco ma chiaro, sentii inizialmente la resistenza alla rotazione e poi dopo un lieve sforzo lo scatto ed il suono del blocco che usciva dallo stipite per lasciare libera lo specchio, la figura accanto a me stava facendo lo stesso e mentre aprivo la porta la vidi sia nel riflesso -finché mi fu possibile- che nella proiezione reale. Fu quando la osservai entrare nel nero del legno che vedevo dietro che mi accorsi che qualcosa non andava.Il vetro si era staccato dal pannello - La porta del paese delle meraviglie – Parte quartaby Stefano Giolo on 14 Maggio 2015 at 18:08
Mi trovavo lì, immobile, alle mie spalle un mondo, di fronte una porta verso un altro, l’istinto urlava dentro urlava fuori urlava di chiuderla per sempre. L’istinto posò la mia mano, il palmo della mia mano sulla superficie di legno marrone liscio freddo. La pelle del mio palmo caldo sul freddo del legno liscio marrone. Il cuore batteva forte ma calmo ma forte ma calmo batteva il cuore. Mentre i muscoli del mio braccio iniziavano a tendersi lievemente prima della spinta il mio sguardo cadde oltre la fessura tra la porta ed - La porta del paese delle meraviglie – Parte terzaby Stefano Giolo on 11 Maggio 2015 at 20:52
Ero ancora lì, accanto alla porta in attesa di un ricordo per sapere cosa attendessi, in attesa che un’attesa terminasse mentre terminava quello che veniva proiettato sullo schermo, non mancava molto al termine quando iniziò a nevicare nel bosco.Nevicava ovunque nel bosco ma non nella casa di bosco, la neve si posava lieve e immobile ma non si accumulava, cadeva ancora. Non che ci fossero finestre da cui osservarla, non che ci fossero pareti a proteggere ma non c’era ne caldo ne freddo, ne vento ne bonaccia, e nevicava attorno - La porta del paese delle meraviglie – Parte secondaby Stefano Giolo on 5 Maggio 2015 at 21:31
Ti seguii per lungo tempo, tra i tuoi salti i tuoi scherzi ed i tuoi impegni a correre, correre senza sosta a perdifiato con quell’orologio in mano, eri la mia Alice ed eri quel bianco coniglio, eri colei di cui anche in assenza potevo innamorarmi incontrandoti e vedendoti ovunque tu non ci fossi e quel simpatico e frettoloso e saltellante animale.Mi mancò il fiato d’un tratto però, non per la corsa in se, ne per il tuo continuare a saltare e cambiare direzione, ne per l’assenza del tempo o la mia - La porta del paese delle meraviglie – Parte primaby Stefano Giolo on 23 Aprile 2015 at 19:34
Ti vidi su di una panchina, abbracciata a tu sorella la quale leggeva, rimasi ad osservare il tuo volto pieno e vivo come quello di chi non sa soffrire che per istanti nonostante fossi seria ed annoiata, ti osservai sbuffare da lontano nascosto dietro un cespuglio.Incantato ed incapace di mostrarmi, di parlarti, di palesare la mia presenza. Tante volte ti avevo immaginata, avevo osservato altre mentre non c’eri immaginando fossi tu e lasciandomi innamorare anche della loro presenza nella tua assenza, immaginarmi te davanti a me a muoverti e correre e sorridere, osservare i -non- - Vattene, pre feriscoby Stefano Giolo on 22 Aprile 2015 at 22:37
Vattene lontano da me.Lontano come oltre la vita, oltre la morte.Lontano.Ricordo ancora come fosse oggi la prima volta che ti incontrai, lo ricordo più di quanto la mia mente sia in grado di ricordare gli anni, i decenni ed i secoli che intercorrono tra quel momento ed oggi.Ricordo ogni singola piega della pelle del tuo volto, del tuo collo, ricordo il movimento delle tue mani e la delicatezza delle tue dita, ricordo ogni sfumatura che i tuoi capelli illuminati dal sole presero quel giorno, ricordo il tuo modo di muovere le - Immergersi in te stesso (edited)by Stefano Giolo on 16 Aprile 2015 at 17:05
*il racconto è stato modificato dopo la pubblicazione iniziale*Non è buona norma in genere immergersi in solitaria, in tutti i corsi insegnano a scendere sempre con in compagno ma d’altronde sono molte le cose che non è buona norma fare, ad esempio scendere con un bombolino ean 70 in una immersione profonda, ad esempio, ma non credo che nessuno dei due rappresenti un problema per l’attività che ho scelto di fare oggi.Questa è una bella sera di una stellata come poche volte se ne vedono, complice l’inverno e lo scarso turismo la gran - Non portarmi con te ad un concerto, non sarò lì.by Stefano Giolo on 14 Aprile 2015 at 17:12
Sono stato a non so quanti concerti nella mia vita, e non so con quante persone nel tempo, nello spazio, tra le dimensioni.I concerti per me si dividono in due macro categorie, la prima è quella in cui vado ad ascoltare musica, la seconda è quella in cui vado a incontrare musica.Oggi sono qui, la folla mi attornia, di fronte a me una ragazza dai capelli ricci mi ricorda qualcuno, si muove come immersa nel mondo del suono, la vedo sorridere pur non vedendone il volto e ne riconoscerei il sorriso. - Navigandoby Stefano Giolo on 9 Aprile 2015 at 22:25
Il turno di lavoro oggi è stato duro, più duro del solito e sento la stanchezza chiudermi gli occhi, apro i finestrini e metto l’aria al massimo per cercare di svegliarmi meglio per questa ultima mezzora di strada e poi potrò infilarmi sotto le coperte. Il termometro indica che fuori ci sono dodici gradi ed io indosso solo la t-shirt dell’Oktoberfest 2011, ottima situazione per svegliarmi fuori un po’.Il navigatore da qualche giorno quando punto casa dopo un po’ sembra impazzire e mi indica un altro luogo, gli altri giorni - Passiby Stefano Giolo on 26 Marzo 2015 at 17:19
Ad ogni passo -lento- per quanto live corrisponde il suono frusciante della neve pressata al di sotto delle corde che costituiscono la racchetta da neve. Le gambe -pesanti- proseguono nel loro lavoro incessante, il ginocchio dolorante si piega, si alza, permette al piede -lentamente- di salire, di alzarsi dalla neve, da quei centimetri in cui è sceso nonostante la racchetta che intanto si stacca dal tallone inclinandosi e lascia cadere -piano- la neve che vi si era depositata poco prima. I muscoli della coscia hanno un solo breve istante di riposo mentre - Quel tempo, la nebbia, la lunaby Stefano Giolo on 23 Marzo 2015 at 19:54
Una luna fine nel cielo nero e privo di stelle, quasi privo di stelle. Solo una, sempre lei, in basso a destra della Luna. Credo sia Venere probabilmente quindi si, nessuna stella come in quelle notti.Una lieve nebbia e il respiro che si addensa come una nuvola davanti alla mia bocca.Non c’è freddo ma neppure è arrivato il caldo dell’estate.Credo significhi qualcosa mentre dal giardino di casa resto immobile a guardarla.Mi aspetto di vederti arrivare da un moment all’altro ma non guardo, non cerco. Osservo questa luna finissima come un sorriso - La danza dell’essere infinitiby Stefano Giolo on 9 Marzo 2015 at 19:41
Sono passate alcune notti da che ti ho sognata, ma resta indelebile la sensazione mentre sfumano i ricordi come fumo nel vento.Ricordo d’essermi svegliato immerso nella sensazione d’infatuazione con cui nella più piena adolescenza ci si innamora la prima volta, ricordo di essermi svegliato stupito dal sogno stupendo e perfettamente coerente appena fatto.Volevo alzarmi dal letto e scriverlo per filo e per segno, con il suo inizio, lo svolgimento e la fine perfetta come mai avrebbe potuto essere una storia ragionata a tavolino, rimasi a letto a cullarmi del tuo - L’uomo neroby Stefano Giolo on 5 Marzo 2015 at 17:45
Non riesco a capire.Qualcosa è cambiato, ma non focalizzo se a cambiare sia stato il mondo, lentamente, o la mia mente. Cammino, mi guardo attorno e vedo cloni, cloni di cloni, e altri cloni. Guardo il volto delle persone, i vestiti, i movimenti, gli argomenti. Cloni, cloni di cloni ed altri cloni.Ogni persona che incontro, ogni persona con cui parlo, inaffidabile, presa dai pensieri di qualcosa che crede essere solo un suo problema ma che è identico ai finti problemi di tutti quelli che lo circondano, incapace di mantenere parola - Dodici gradiby Stefano Giolo on 28 Febbraio 2015 at 21:43
Era una sera di quelle in cui la temperatura ti fa rabbrividire solo un istante, il respiro si addensava in una piccola nube prima di scomparire quasi improvvisamente, indossavamo tutti maglioncini leggeri o giacche leggere, ed era buio.Moltissimo buio.Ricordo l’aria frizzante di quella sera come fosse oggi, come fosse vera, e ricordo di aver girato la testa incontrando accanto ai miei occhi la mano di mio padre, la presi e la tirai leggermente verso di me, lui sembrava assorto a guardare nella stessa direzione in cui stavo guardando io solo - Lettera d’amoreby Stefano Giolo on 13 Febbraio 2015 at 23:25
Ricordo l’ultima volta che ti vidi, la penultima a dire il vero, ma l’ultima prima di quel momento.Ti guardavo mentre mi sorridevi, ti guardavo come si guarda qualcuno che non si da per scontato non si perderà mai,ti guardavo con l’aria distratta di quando si vede qualcuno ogni giorno, ogni istante.Non potevo sapere che non ti avrei mai più rivista, che ti avrei rivista solo un’altra volta in uno stato ben diverso.Non potevo comprendere l’amore che mi legava a te e il non avertelo mostrato ancora abbastanza,ti osservai sorridermi e - Sole e nebbiaby Stefano Giolo on 19 Gennaio 2015 at 08:01
Poche cose ho visto al mondo belle quanto i raggi gialli del sole del primo mattino fendere come lame la nebbia dell’inverno contro luce.E tu eri qui accanto a me, ed io ero accanto a te, sebbene lontani.Sebbene tu non pensassi certamente a me. - Giustizia (stralcio di romanzo)by Stefano Giolo on 6 Gennaio 2015 at 15:33
….. Passai la notte stranamente rilassato, non rivedevo i miei giorni passati, non soffrivo pentendomi, la vissi come una notte normale, come se nulla di diverso dal solito dovesse accadere. Oggi è il giorno in cui mi uccideranno, la stanza in cui mi trovo è bianca, come il tunnel che si dice ci sia dopo la morte, ma ora sono ancora prima, sono ancora di qua.L’infermiere è arrivato a prelevarmi, mi chiedo a cosa serva un infermiere, a cosa servano medici, aghi sterilizzati e quant’altro quando sappiamo benissimo che non - Andate e ritorniby Stefano Giolo on 19 Settembre 2014 at 20:12
Ancora una volta inizierò scrivendo “è da molto che non scrivo qui”, e mi chiedo anche perché mi ritrovo a farlo. Negli anni ho raggiunto la convinzione che scrivere un blog sia privo di senso a meno che lo scopo non sia professionale, di autopromozione o simili. Ti chiedi “a chi può interessare leggere ciò che scrivo?”.Negli ultimi mesi sono cambiate molte cose, cose perse, cose trovate, cose ritrovate. E persone. La prima cosa ritrovata, perché è più bello parlare di quel che si trova che di quel che si - La fine del mondoby Stefano Giolo on 21 Dicembre 2012 at 02:30
Ommioddio, io non ci credevo. Non potevo crederci ne volevo… è l’alba e mentre sale il sole vedo distruggersi il mondo che conosciamo. All’orizzonte mentre arriva la luce vedo arrivare il buio, vedo le fiamme nere come la morte impossessarsi dei palazzi e dei campi. Chi è già sveglio cerca di scappare inutilmente ma io me ne sto qui in attesa, fuggire è ormai inutile. Inutile tentare di sopravvivere al destino. Molti di voi non leggeranno mai ciò che sto scrivendo, molti di voi non vedranno mai più la luce, - Perché ho smesso di scrivereby Stefano Giolo on 5 Agosto 2012 at 18:34
In questi giorni mi sono interrogato sul mio scrivere, anzi per l’esattezza sul mio non scrivere.Perché non scrivo?Non sento più il bisogno di scrivere?Talvolta si, ma è ciò che vorrei scrivere a bloccarmi, o meglio chi leggerebbe e non trovo sensato scrivere solo per me, perché ciò che è scritto lo è per essere letto.La vita è più frenetica, il tempo è meno, vivere da soli ti lascia determinate libertà ma contemporaneamente ti porta via molti tempi morti un tempo utilizzabili per creare, scrivere, comporre, suonare.L’età fa calare determinati impeti - La Genesi. Dalla Bibbia secondo me.by Stefano Giolo on 24 Aprile 2011 at 07:37
In principio Dio creò il cielo e la terra. Ora la terra era informe e deserta e le tenebre ricoprivano l’abisso e lo spirito di Dio aleggiava sulle acque. Dio disse: “Sia la luce!”. E la luce fu. Dio vide che la luce era cosa buona e separò la luce dalle tenebre e chiamò la luce giorno e le tenebre notte. E fu sera e fu mattina: primo giorno. Dio disse: “Sia il firmamento in mezzo alle acque per separare le acque dalle acque”. Dio fece il firmamento e separò - Sull’omeopatiaby Stefano Giolo on 11 Novembre 2010 at 11:12
Un piccolo estratto dal racconto di The Man About town del 1838 scritto da Cornelius Webbe Il protagonista è Waggle un uomo con l’abitudine di scherzare con chiunque incontri per strada e seppure lo faccia in modo bonario e non offensivo alla fine risulta fastidioso a tutti. — “Cos’è l’omeopatia?” Gli chiese L una o due sere fa. Ero sicuro che avrebbe ottenuto una risposta “Beh, direi che è la via più vicina e il modo migliore per tornarcene a casa…” questa fu la risposta. “No, no…vieni qui e dimmi, - Alex pt1by Stefano Giolo on 9 Novembre 2010 at 19:10
Sono Alex, non ho un cognome e se anche lo avessi non lo verrei a dire a te. Sono nato in una famiglia medio borghese, non si stava male, anzi forse a dirla tutta si stava fin troppo bene, almeno prima che scoppiasse la guerriglia. I miei genitori lavoravano in una corporazione erano entrambi a un buon livello gerarchico ed economico, non c’era nulla di cui potersi lamentare, io crescevo primo della classe fin dall’asilo, fin dall’asilo stupivo gli insegnanti per la mia acuta intelligenza e i miei compagni per - Il mio mondo di scrivere è cambiato.by Stefano Giolo on 5 Settembre 2010 at 20:59
Il mio mondo di scrivere è cambiato, si il mondo non il modo. Accorgermene è stato quasi improvviso, quasi in quanto in realtà sotto sotto me ne stavo accorgendo da anni. Ho scritto diversi libri, quelli che ho completato sono tutti di Poesia. Ho pubblicato “Contrapposizioni” che in quel momento era il meglio di ciò che avevo ma che pecca a tratti dei difetti della gioventù, ho tentato poi di pubblicare “Ritratti” che nonostante sia ormai datato a rileggerlo mi emoziona ancora, è ricco di citazioni, cita ognuno degli altri - Del suo sorriso, della bellezza.by Stefano Giolo on 4 Settembre 2010 at 12:35
Avevi uno sguardo che avrebbe lasciato passare oltre ogni difetto, fisico o psicologico che fosse. Avevi uno sguardo che avrebbe lasciato passare oltre ogni cosa che non fosse il mio cuore, o forse il cuore di chiunque abbia un minimo, infinitesimo gusto per la bellezza: la bellezza in genere, non i visi, le donne, non i paesaggi, non i tramonti estivi in lidi caraibici, la bellezza in genere, un ideale più alto. Un sorriso di quelli che immagini sorridere anche quando chi lo porta sta piangendo, un sorriso che anche - Ricordi di ricordi di ricordi di ricordi di ricordi di ricordiby Stefano Giolo on 24 Luglio 2010 at 12:29
Ci sono momenti che restano trasversali alla vita. Incroci qualcosa, qualcuno, una persona, la incroci in un momento della tua vita, come un linea trasversale alla tua, come un vettore che si incrocia. Cambia la tua vita? No, non è cambiato nulla, ma è cambiato tutto. Non si torna indietro. Non si torna indietro a prima di questo incontro, ma non si torna indietro neppure al momento in cui è stato. Non si torna mai indietro e basta. Eppure alcune parole, alcuni istanti, alcuni scambi fanno rivivere ancora, e ancora, - Ricordi d’Abruzzoby Stefano Giolo on 6 Aprile 2010 at 01:50
Credo sia e resti per sempre una delle esperienze più forti della mia vita, una delle esperienze di vita che più mi hanno segnato, con voi, Tommaso, Davide, Marco, Sofia, Chiara, Alice, Stefano e con tutti i ragazzi che c’erano alle tendopoli. Ricordo i loro sguardi, le loro parole, a volte straniti, persi a volte svegli come pochi.Ricordo l’unione che solo la vecchia buona banda di B.P. crea in pochi istanti. Fratelli, fratelli mai visti prima ma che tali resteranno per tutta la vita. Fratelli. Fratelli a lavorare accanto a - Acinoby Stefano Giolo on 12 Novembre 2009 at 15:15
Non lo so perché oggi ho scelto di salire sul sedile dietro della macchina, credo sia venuto spontaneo, così… fatto sta che mi ritrovo qui. Alla guida c’è il buon vecchio Simon, lato passeggero nessuno. Io sto piegato in avanti, appoggiato al sedile anteriore con la testa al di là del poggia testa, a parlare con lui, è una bella giornata di sole questa, inverno e sole, ottima per un bel giro sulla neve. Siamo in autostrada già da qualche ora, in tranquillità, Simon non è solito correre ed è - Il Giardinoby Stefano Giolo on 23 Gennaio 2009 at 13:37
Il giardino è grande, grande davvero eppure…. eppure pian piano nell’erba due ricci si avvicinano tra loro. Si allontanano, ognuno nella sua parte di giardino, ognuno con le sue cose. Uno intento rotolar sulle foglie gialle e rosse autunnali, infilarle, raccoglierle, catalogarle, comporre nuovi disegni, nuove sculture e rappresentazioni, cammina, si muove un po’ goffo di qua e di là dondolando sulle zampette corte, pof pof pof… poi vede una foglia che gli piace, e ci rotola sopra, la porta alla sua tana e poi comincia a scuotersi fino a - Foto.by Stefano Giolo on 21 Gennaio 2009 at 16:44
Vorrei fare una foto, forse la foto di un ricordo, chissà, vorrei essere in grado di fare una foto, vorrei poter fare una foto. Seduta in auto nella penombra, unica luce un lampione lontano, o forse i fari di un’auto di passaggio. I capelli sono lunghi qualche ciuffo attraversa stancamente il viso, sono un po’ mossi, non molto. Nella semi luce si vede che sono chiari ma non ne è ben chiaro il colore, l’immagine è color seppia, quasi bianco e nero a causa dell’assenza di luce. Nel bordo del - Salite….by Stefano Giolo on 15 Gennaio 2009 at 20:59
Ho sognato sta notte. Una salita, di roccia, e terra, ripida e pioggia. Mi arrampicavo su di un percorso erto, ripido scivoloso, mi arrampicavo sempre con più fatica, dovevo arrivare lassù, qualunque cosa fosse, dovevo arrivarci, e scivolavo, ero ormai pieno di fango, le mani ferite, stanco, il percorso sempre più Erto, ormai pareva di arrampicarsi in parete, tra sassi, terra chiara, sabbia, stanchezza, scivolavo. Poi infine mi arrendevo, non era più possibile proseguire, era davvero impossibile a chiunque proseguire e ho cominciato a scendere, arrivato quasi alla fine ormai - Storia di un giorno freddo e di stufe a legna e di incontriby Stefano Giolo on 14 Gennaio 2009 at 15:44
I personaggi son due in questa storia, il cambusiere e il Ragazzino, o forse il Capo e il Ragazzino. Non sono due personaggi a caso, non sono due persone e basta ma sono speciali a loro modo come ognuna delle persone presenti con loro, e non sono due singole persone, ne una coppia di persone ma due di un gruppo, sono semplicemente parte di un gruppo, di un mondo, di una grande famiglia. Non si conoscono ne mai forse si frequenteranno. C’è freddo fuori e neve, neve ovunque, la casa - Il tempo…. il tempo.by Stefano Giolo on 8 Novembre 2008 at 17:52
Correvo, correvo. Lavoro, sala prove, altra sala prove, da una parte all’altra della provincia, correvo senza pausa senza tempo con l’animo infervorato dei sogni che rincorro che vivo che creo tra le mani correvo veloce e d’un tratto quasi sulla rampa per entrare in tangenziale vidi un uomo distinto anziano ormai d’istinto mi si fermò il cuore lentamente lentamente spingeva una bici. La sua vecchia bici nera d’una fattura che non poteva che essere di cinquant’anni fa. Attorno campi, campagna e una strada veloce, una strada che furtivamente si è - Complicitàby Stefano Giolo on 2 Settembre 2008 at 14:58
Complicità… ho da poco acquistato il nuovo CD Live dei Bluvertigo , preludio al loro ritorno sulle scene spero con un album all’altezza di precedenti. Beh credo che il loro brano a cui sono più legato sia complicità. Ricordo ancora quando Lei ed io ci allontanammo, un giorno freddo di anni fa, in luogo che era così Nostro, così intimo, così privato e che oramai non è più tale, sporco dall’inciviltà di studenti e pazienti e barboni. Addio. Addio per sempre nel gelido freddo, gelido il tempo, gelido io, gelida - Ostacoli.by Stefano Giolo on 25 Agosto 2008 at 20:56
A volte guardo le mie gambe e penso a come sono cambiate.Un tempo l’80% della mia vita era basata su loro, tre o quattro allenamenti settimanali, correre, correre, spaccare l’ostacolo.Son passati tanti anni ormai e le vedo rinsecchite e magre per quanto restino invece più muscolose della media.Ma non sono più le mie gambe. Queste qui mi portano in giro, si certo, dove voglio, mi portano dove voglio, si e senza problemi, ma non mi fanno più essere quel che ero, non mi portano più a sfiorare gli ostacoli, a - Le andate a capo.by Stefano Giolo on 1 Luglio 2007 at 15:50
Non ritengo di essere un ottimo scrittore (come qualcuno ritiene io mi ritenga), tuttavia credo di avere un modo di scrivere particolare. Per cosa in particolare? Ad esempio le andate a capo. Le uso, molto, per magari sottolineare una frase, per dare una pausa un po’ più lunga, volte uso andare a capo doppie. Tanto per essere chiaro. Insomma le uso cercando di dare un senso. A volte mescolo anche tratti di poesia, dove le andate a capo sono fondamentali e tratti di prosa dove le andate a capo sono - Notizia 1by Stefano Giolo on 22 Giugno 2007 at 20:29
Su VeronaTime di luglio potete trovare un mio racconto!Da luglio in edicola! - …sì.by Stefano Giolo on 22 Giugno 2007 at 10:54
Mentre a circa dieci giorni dall’assunzione a tempo indeterminato (che doveva essere la novità grande, ma non quella molto grande) scopro che io e i miei colleghi non verremo assunti se non fra un tempo allungato, indefinito, il mondo ruota. Non lentamente, no. Ruota.“Scrivo. Di nuovo. Non c’è un motivo preciso, forse un po’ la stanchezza e un po’ la solitudine cronica, il vedere la mia vita proiettata verso un futuro di successo esteriore e insuccesso interiore, di continue novità, cose positive nel lavoro e in altri ambiti che alla - L’Ombra di Edgarby Stefano Giolo on 13 Aprile 2007 at 18:17
Ognuno di noi accaniti lettori ha qualche autore a cui è particolarmente legato, fin da piccolo quando al compleanno un’amica mi ha regalato “Il Corvo ed altre poesie” di Edgar Poe io sono stato affascinato da questo grandissimo poeta. Edgar Poe. Allan è un secondo nome aggiunto per ricordarne il legame al patrigno che non lo trattò mai eccessivamente bene e che tentò di frenarlo nei suoi interessi artistici. Poe è stato conosciuto principalmente e commercialmente per i suoi racconti horror, racconti che hanno insita una forma di malattia, di