Stefano Giolo

Fotopoesia (Scrittura e Fotografia)

Tempo di lettura 3 minuti

La fotografia è l’arte speculare della scrittura.

Michele Renzullo

Il progetto Fotopoesia è stato realizzato con la collaborazione di Francesco Roveta. L’idea di partenza di realizzare delle foto da allegare ad alcune mie poesie e le foto stesse sono opera sua. Le poesie opera mia.

Bambino

C’è una pace silente
in questo mio angolo di cuore
finalmente in pensiero.

in questo mio angolo di cuore
finalmente in pensiero.

Formichine silenziose al lavoro
fiori gialli,
pioggia.

Sento le voci lontane dei miei lontani amici
e il silenzio. Sento il silenzio parlare.

Racconta la vita,
il futuro, il passato
tra questi monti solitari
dove vedo il mio nulla
confrontarsi col mondo
ed essere qualcosa di grande.

Troppe cose nella mia mente vuota
e mi sembra di tornare bambino
a quando forse capivo davvero
e vedevo gli elfi.

Ma è forse il tempo
di essere bambino davvero,
tornare a crescere, sperare,
illudersi ancora e non pensare ad oggi.
Essere felice di nuovo
per non crescere più.


Nuova Lei

Ed in quel mentre silenzio.

Silenzio.

I visi uno in fronte all’altro.
Il buio.

Il silenzio.

Un auto che passa. Talvolta.
Le sue luci a illuminarle lo sguardo.
Sguardo espressivo:
una domanda.

Nessun suono nessuna musica
pare
il tempo fermarsi
solo
l’armonia
delle mani.

e una
domanda
di due visi vicini.
Troppo vicini.

Fusione:
-l’anime abbracciate
amanti incontrate
senza dubbi-

E le menti dubbiose
confuse

disperse

fuggono

ma si avvicinano i corpi.

In un tempo

fermo

lungo

infinito

si avvicinano

Fuori freddo.
I vetri si appannano.
Passa un auto.
Il suo viso…
il suo viso.
Le sue labbra.
Le sue labbra sfiorano le mie.
Lentamente.
Dolcemente.
Inesorabilmente.
A lungo.
Infinitamente.
Ma una domanda rimane:
…?


La Strada

Cammino, verso il tramonto,
la tesa del mio nero cappello a nascondere le lacrime che scendono calde
capelli lunghi a coprire gli occhi.

Mi sento vecchio,
un peso mi grava sulle spalle e non so più volare come un tempo.

Cammino

lentamente

con passo sicuro

lentamente

verso il tramonto

senza guardare in avanti, guardando i miei piedi e pensando al passato.
Cammino nel silenzio di mille persone attorno che non guardo.
La bottiglia in una mano, il cuore strappato nell’altra.

Cammino verso il tramonto, cammino verso Est.


Vomito 2

Rinnego il passato, cerco di scordarlo per non illudermi che torni, per non soffrire pensando a ciò che potevo avere.

Era magico quel tempo ed ora vomito
tra i momenti belli passati
e la vita d’ora.

Vomito sul mio felice passato,
dal mio piatto presente.
Vomito e faccio versi temibili.

Perché credo sia esistita la gioia,
ma ora è pura illusione nel profondo dello stomaco
che si finge un cuore.

Un nauseato stomaco d’ubriaco
che deve svuotare se stesso
dalla falsità passata.

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